La prevenzione del tumore alla cervice
Il carcinoma della cervice, è una malattia con una latenza molto lunga, possono essere necessari anche 20 anni perché il tumore si sviluppi.
Si tratta di una patologia più diffusa nel passato e che oggi, per merito della prevenzione messa in atto, ha visto ridursi in maniera drastica l’incidenza.
In Italia ogni anno si ammalano circa 4.000 donne e uno dei principali fattori di rischio è l'infezione da papilloma virus.
Per questo lo screening con il Pap test, la vaccinazione e i controlli mirati sono le armi più potenti che abbiamo a disposizione per mettere all’angolo questo tipo di patologia.
Cosa si fa a Niguarda? L’abbiamo chiesto al ginecologo.
Cos’è la cervice e quali sono i sintomi di questo tipo di tumore?
La cervice uterina è la parte inferiore dell’utero.
E' attraversata dal canale cervicale, la struttura che si dilata durante il parto per consentire l’espulsione del bambino.
Nelle fasi iniziali il tumore alla cervice è spesso asintomatico e quando arriva a dare disturbi si riscontra un sanguinamento vaginale anomalo: la perdita ematica ha, generalmente, un colore rosso chiaro e si verifica in menopausa oppure tra un ciclo mestruale e l’altro.
Su cosa punta il percorso dedicato alla prevenzione che Niguarda offre?
Fondamentale è l’esame di screening con il pap test.
Utile sia per la diagnosi precoce che per la prevenzione, perché consente di scoprire quelle lesioni di natura pre-cancerosa, che nel tempo potrebbero dare origine alla malattia. E’ un test a cui è bene che si sottopongano tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale.
Il servizio sanitario nazionale offre questo esame gratuitamente ogni 3 anni alle donne tra i 25 e i 65 anni. Ma il consiglio è quello di effettuarlo tutti gli anni visto che l'esame è facile, ripetibile, economico, efficace e indolore.
Nel caso in cui il pap test dia un esito positivo qual è lo step successivo?
Bisogna effettuare la colposcopia. Si tratta di un esame ambulatoriale, una procedura specifica che deve essere eseguita da un medico specializzato con nozioni di anatomia-patologica.
Quest’esame permette al ginecologo di osservare la cervice uterina con il colposcopio, uno strumento ottico che ingrandisce l’immagine del collo dell’utero per esaminarne accuratamente la superficie. La procedura consente, inoltre, di eseguire una biopsia nel punto che si giudica di maggiore sospetto.
Se viene evidenziata una lesione, che tipo di provvedimenti vengono presi?
L’esito della biopsia classifica il tipo di lesione.
Per quelle a basso grado (CIN 1) si può intervenire con il laser per vaporizzarle. Il centro di Niguarda dispone di un laser ad anidride carbonica, uno strumento preciso ed efficiente che consente di completare la procedura in regime ambulatoriale, utilizzando un anestetico locale o anche semplicemente applicando una pomata anestetizzante.
Nel caso di lesioni ad alto grado (quelle classificate come CIN2 e CIN3) può essere indicato procedere con una conizzazione. Si tratta di una procedura mediante cui si asporta un cono di tessuto cervicale per analizzare l’intera lesione.
Il prelievo avviene in sala operatoria con un ricovero in day hospital.
Per le pazienti in cui si riscontra un quadro compatibile con un tumore come si procede?
Si inizia un percorso di diagnosi e terapia oncologica. Generalmente sono richiesti nuovi esami come ecografia, tac e risonanza magnetica.
Quindi a seconda della stadiazione della malattia, si imposta il trattamento migliore, scegliendo tra chirurgia, radioterapia, chemioterapia o in combinazione.
Ritornando alla prevenzione, un ruolo importante è giocato dal vaccino?
Certamente il vaccino è la migliore arma preventiva a nostra disposizione. Alle ragazze sotto i 12 anni questo tipo di vaccinazione è fornita gratuitamente dalla ASL di appartenenza.
Nel nostro centro, invece, è aperto il servizio per vaccinare le giovani donne fino a 26 anni.