Miocardite: un'infiammazione del cuore. Quali sono i sintomi?
La miocardite è un'infiammazione del tessuto muscolare del cuore (miocardio) e a differenza della maggior parte delle cardiopatie tende a colpire più spesso i giovani. La miocardite può decorrere quasi inosservata, frequentemente guarisce senza esiti, ma qualche volta può presentarsi in forma molto grave e mettere in pericolo la vita. Da qui l'importanza di coglierne i campanelli d'allarme per avviare tempestivamente un percorso diagnostico-terapeutico corretto. Come? L’abbiamo chiesto a al Direttore della Cardiologia2- Insufficienza cardiaca e trapianti.
Quali sintomi possono far sospettare una miocardite?
I sintomi della miocardite sono molto variabili per tipologia e livello di gravità, e poco specifiche. Nelle forme più lievi, frequentemente associate e ancora più spesso conseguenti a un’infezione virale, vi può essere soltanto un po’ di febbre e di stanchezza. Per contro le forme più gravi si caratterizzano per lo sviluppo in poche ore o pochi giorni di un quadro di scompenso cardiaco, con mancanza di fiato, pressione bassa, inappetenza – che può evolvere fino allo shock con ricovero in terapia intensiva e, in qualche caso, l’impianto di sistemi temporanei di supporto al circolo. Anche le aritmie (tachicardia o blocco cardiaco e anche arresto cardiaco, che può essere la prima manifestazione della miocardite) rientrano tra i sintomi della malattia. Il più delle volte però la miocardite si manifesta con un dolore toracico che può simulare la presentazione di un infarto, dal momento che vi sono alterazioni dell'elettrocardiogramma, e compaiono nel sangue alcune proteine normalmente contenute nelle cellule miocardiche (es CK-MB, troponina).
Quali esami servono per la diagnosi di miocardite?
La diagnosi di miocardite certa si può ottenere solo con la biopsia miocardica, ma questo esame viene raramente eseguito, perchè richiede una manovra invasiva che comporta qualche rischio, e inoltre sono pochi gli ospedali dove c’è un’ampia esperienza nella sua esecuzione e interpretazione. Considerando poi il decorso spesso spontaneamente benigno della miocardite, nella pratica clinica si preferisce come primo accertamento la risonanza magnetica, che non è invasiva e permette di identificare la presenza di infiammazione del tessuto cardiaco e di verificarne l'evoluzione nel tempo.
Quali sono le cure per la miocardite?
La maggior parte delle volte non è richiesta una terapia specifica per la miocardite. E, data la grande varietà di cause e di manifestazioni, la terapia appropriata deve essere decisa caso per caso. E' importante consierare per le cure della miocardite che se l'infiammazione è di natura tossica (ad es. alcuni farmaci psichiatrici possono determinarla), occorre innanzitutto interrompere l’assunzione della sostanza che l’ha causata. Se si associa ad autoimmunità, potranno essere considerati i cortisonici, altri immunosoppressori o farmaci ad azione biologica. L'eventuale presenza di insufficienza cardiaca deve essere prontamente riconosciuta e trattata. Per questo i pazienti con una miocardite fulminante o con una disfunzione cardiaca significativa, con sindromi autoimmuni o aritmie gravi, dovrebbero essere indirizzati subito presso centri con esperienza specifica, in grado di far fronte alle esigenze diagnostiche e terapeutiche come la biopsia cardiaca e il supporto temporaneo al circolo.