Angiolo D’Andrea: le vetrate in Aula Magna

Nell’Aula Magna del nostro Ospedale, già denominata “Sala dei benefattori” si possono ammirare otto luminose vetrate con trasparenze colorate di tipo cattedrale che rappresentano le strutture architettoniche donate dai vari benefattori al Niguarda. Si tratta di vere e proprie “Finestre d’Artista” (Piero Manzoni non era ancora nato!) create per l’Ospedale di Milano, città in quegli anni protagonista della Storia dell’Arte italiana. Quella di Angiolo D’Andrea rappresenta il padiglione delle Cure Fisiche.

Biografia dell’artista

È una Milano non nuova a movimenti culturali innovativi, basti pensare alla “Scapigliatura milanese” (la nostra bohème), nata sotto il Duomo nella seconda metà dell’Ottocento, quella che si appresta a vivere artisticamente la fine del XIX secolo per entrare e attraversare il XX in un pieno fermento creativo. A tale proposito ricordiamo che negli anni trenta venne fondato proprio a Milano il “Novecento italiano”, movimento artistico che, coordinato da Margherita Scarfatti, intellettuale acuta e intraprendente, riuniva i famosi “Sei pittori”: Mario Sironi, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Piero Marussig e Achille Funi. Nel 1929 il Movimento del “Novecento italiano” organizzò una famosa “Collettiva” al Museo della Permanente di Milano. Ebbene “tutti”, ma proprio tutti, gli artisti che avrebbero poi lavorato a Niguarda erano presenti!. Le vetrate (nella foto quella di Angiolo D’Andrea) ci riportano esattamente allo stile “Novecento italiano”, riassunto in precise geometrie: blocchi volumetrici compatti, archi di dechirichiana memoria, alla maniera che si ritrova anche in altre realizzazioni coeve milanesi quali il “Palazzo dei giornali” di Piazza Cavour dell’Architetto Muzio (con un grandioso bassorilievo di Sironi) o il “Palazzo della Montecatini” di Via Turati di Giò Ponti. Ringraziamo allora le nostre belle vetrate dell’Aula Magna che contrariamente a quelle degli architetti di oggi non sono state progettate per “farci vivere nell’aria” ma per “farci vivere nell’Arte”.
Enrico Magliano

Approfondimenti

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Niguarda e l'arte
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