CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER LA TUBERCOLOSI

La Casa di Comunità "Villa Marelli" di Niguarda è Centro di Riferimento Regionale per la Tubercolosi.

Il Centro offre un percorso completo, dalla diagnosi alla terapia e le pratiche di assistenza sociale, per pazienti già affetti da tubercolosi e, in stretta collaborazione con l’Azienda di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, di prevenzione per le persone a maggior rischio di contagio e malattia.

In particolare sono disponibili percorsi protetti per la terapia ambulatoriale di tutte le forme di tubercolosi polmonare ed extrapolmonare, incluse le forme con resistenza o intolleranza ai farmaci, e per la terapia preventiva dell’infezione.
Analogamente, si occupa della presa in carico di pazienti con malattie polmonari o extrapolmonari da micobatteri non tubercolari.

La Struttura ha, inoltre, compiti di consulenza di 3° livello per casi complessi  di altre strutture sanitarie pubbliche e private regionali e, insieme al Laboratorio di Riferimento per i Micobatteri di Niguarda, partecipa insieme alla struttura di Prevenzione dell’Assessorato Welfare al monitoraggio e controllo della tubercolosi in Regione Lombardia.

Il Centro collabora strettamente con le attività dell'Associazione STOP TB Italia Onlus , che ha lo scopo di coordinare le attività nazionali di lotta alla tubercolosi in Italia e nei Paesi ad alta endemia.
 

Per prenotazioni..>>
Per effettuare l’esame di Mantoux (tubercolina, con lettura dopo 72 ore) è possibile accedere con impegnativa del medico curante senza prenotazione il lunedì-martedì-venerdì:
- al Centro Prelievi di Niguarda dalle 7.30 alle 10.00
- alla Casa di Comunità "Villa Marelli" dalle 13 alle 14.30.



La tubercolosi

La lotta alla tubercolosi è uno dei problemi sanitari che da più tempo impegna l’uomo.
L’attenzione verso questa malattia è calata nel dopoguerra (anche per l’avvento dei farmaci chemioterapici) ma purtroppo la è tuttora una delle patologie infettive più diffuse nel mondo.

Fino ad oggi molto è stato fatto.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la mortalità tra il 1990 e il 2014 è diminuita del 47%, allo stesso tempo diagnosi e trattamenti efficaci hanno permesso di salvare oltre 40 milioni di persone tra il 2000 e il 2014.
Ma non è abbastanza. Visto che a suonare è una sirena preoccupante: nel 2015, infatti, la tubercolosi ha superato l’Hiv, aggiudicandosi il triste primato di killer-infettivo nel mondo, dove si contano ancora 9,6 milioni di casie 1 milione e mezzo di vittime, soprattutto nelle aree più povere del pianeta. 

I dati dipingono l’Italia come una zona a bassa endemia.
Ma c’è attenzione per la sottostima dei casi segnalati. Nel 2014 nel nostro Paese sono stati notificati circa 3600 casi di malattia e 290 decessi, ma incrociando i dati di dimissione, le relazioni di laboratorio e quelle cliniche dei pazienti curati, risulta che c’è una sottostima a livello nazionale di almeno un migliaio di casi. In pratica quello che succede in alcune regioni d’Italia è che molti casi non vengono segnalati, in alcune aree si arriva anche ad una sottonotifica del 50%.


I più colpiti

Nel mondo la grande maggioranza dei malati si verifica in giovani adulti mentre nei paesi ricchi, esclusi gli immigrati, la malattia si concentra negli anziani e negli immunodepressi.
Attualmente le zone più a rischio per TBC sono l’Africa Sub-sahariana, l’Asia meridionale (es. India) e orientale (es. Cina, Filippine), alcuni Paesi delle Ande e le nazioni come Russia, Ucraina, Romania.


Come si trasmette

La trasmissione avviene per via aerea dai malati con TBC polmonare alle persone che condividono con loro l’abitazione, l’ufficio, la classe, di solito per almeno 8 ore consecutive o per meno ma ripetutamente.


Terapie a disposizione

Attualmente la ricerca mette a disposizione dei medici armi più sofisticate sia per la diagnosi che per la cura della malattia. Oggi possiamo contare su tecniche di laboratorio sempre più avanzate, in grado di identificare i diversi ceppi infettivi a livello genetico-molecolare. In questo modo è molto più facile ricostruire l’andamento di un contagio in un focolaio. Questo ci permette inoltre di impostare la migliore terapia possibile in base alle caratteristiche genetiche del batterio.

Anche l’arsenale terapeutico si è arricchito di nuove soluzioni, efficaci soprattutto contro le forme di farmaco-resistenza, quelle più difficili da curare. Queste forme di malattia sono quasi tutte d’importazione, legate soprattutto al fenomeno dei flussi migratori. In questo tipo di popolazione l’incidenza di malattia è più alta di quasi 8 volte rispetto a quella italiana, ma la trasmissione alla popolazione locale è solo episodica. A volte, poi, capita anche l’inverso e cioè si può verificare che la malattia si trasmettada un paziente italiano a uno straniero. Comunque grazie ai nuovi farmaci come bedaquilina e delamanid siamo in grado di trattare efficacemente tutte le forme di tubercolosi anche quelle multiresistenti.


Micobatteriosi non tubercolari 

I micobatteri non tubercolari (NTM) sono numerosissimi e solo una parte di essi causa reali problemi clinici nell’uomo. 
Al contrario della tubercolosi non si trasmettono per contagio inter-umano.
Nel bambino causano frequentemente adenopatie del collo mentre nell’adulto possono causare anche malattie cutanee e, soprattutto, polmonari. Spesso colpiscono persone di mezza età o anziani, con patologie respiratorie come bronchiettasie, BPCO, cicatrici di pregresse infezioni ecc.
La loro incidenza è in aumento nei Paesi ad alto reddito e, per la naturale resistenza ai classici antibiotici antitubercolari e la durata protratta delle terapie richiedono una gestione in Centri di riferimento.

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Dove siamo

La Casa di Comunità "Villa Marelli" è in via Zara 81, Milano.
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