Bello e velenoso: è l’oleandro
È uno dei fiori più affascinanti, ma attenzione al suo “lato oscuro”
In passato non sono mancati poeti, pittori o musicisti che gli abbiano consacrato versi, “pennellate” o note per celebrare il fascino dell’oleandro. Ma lo sapevate che con questa pianta si può preparare un infuso mortale?
L’abbiamo chiesto a Franca Davanzo, Direttore del Centro Antiveleni.
Quali sono le parti più pericolose della pianta?
Tutta la pianta è tossica, in ogni sua parte, infatti, sono contenuti glicosidi cardioattivi (cardenolidi) capaci di alterare il ritmo cardiaco, causando aritmie di varia natura.
Quali sintomi sono tipici dell’intossicazione?
Generalmente, l’intossicazione si manifesta dapprima con episodi di vomito che spesso contribuiscono a ridurre l’assorbimento delle tossine. Seguono, a distanza di qualche ora, disturbi del ritmo cardiaco come bradicardia sinusale (rallentamento del battito) e aritmie ventricolari. Sebbene i glicosidi cardioattivi agiscano a basse concentrazioni e l’intossicazione sia potenzialmente mortale, questa, purché riconosciuta e trattata tempestivamente, si risolve senza esiti.
Sono mai arrivate richieste d’aiuto al vostro Centro per questo tipo di avvelenamento?
Solo in Lombardia in due anni sono stati registrati 40 casi. Sono stati coinvolti sia bambini sia adulti. Le modalità sono estremamente differenti: il bambino solitamente è attratto dal fiore o dalle foglie che porta alla bocca per assaggiare e raramente si verifica una grave intossicazione. Nell’adulto invece la causa di esposizione fa la differenza: se è accidentale, raramente possono comparire gravi sintomi, ma se è volontaria (vuoi per tentativo di suicidio o per dolo verso terzi) i sintomi possono essere molto gravi e si può verificare anche la morte.
Che cosa bisogna fare in caso di intossicazione?
Telefonare immediatamente al Centro Antiveleni che darà i consigli più opportuni relativamente al caso clinico. È disponibile un antidoto che somministrato in tempo utile, risolve l’intossicazione.
Bisogna prendere qualche precauzione particolare nel maneggiare questa pianta?
Dato che la pianta è tossica, non bisogna bruciarla o usare, per qualsiasi scopo, fiori, foglie, rametti, tronchi, o parte di essi e neppure l’acqua in cui è stato conservato il vegetale reciso. In passato non sono mancati casi in cui sono stati osservati lievi sintomi di intossicazione in seguito ad inalazione del fumo prodotto dalla legna di oleandro bruciata, o a causa di ingestione di spiedini preparati utilizzando come supporto i rametti di oleandro.
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