Carcinoma della mammella: l'autopalpazione del seno per la prevenzione

L’autopalpazione della mammella periodica consente di conoscere l’aspetto normale del proprio seno e di notare qualsiasi cambiamento ed eventuali irregolarità. Questo è il primo gesto di prevenzione per individuare tempestivamente possibili segnali che riconducono ad un carcinoma della mammella.

Il segnale che più frequentemente conduce alla scoperta di un tumore alla mammella è, infatti, la presenza di un nodulo mammario. Di solito, questa lesione non è dolente, ma palpabile o persino visibile.

Per identificare precocemente le alterazioni insolite che possono far sospettare un cancro alla mammella, bisogna prestare attenzione anche all’aspetto del capezzolo (che può retrarsi, farsi più sporgente o secernere liquido) e della pelle, soprattutto quando queste alterazioni riguardano un solo seno.

A cominciare dai 20 anni di età, la palpazione della mammella andrebbe effettuata una volta al mese, sempre nello stesso giorno (segnandolo sul calendario), di preferenza circa una settimana dalla fine del ciclo mestruale.

Il seno, infatti, è suscettibile alle variazioni dei livelli ormonali che si verificano mensilmente: una settimana circa dopo la fine del ciclo, è meno dolente e turgido, quindi certe modificazioni a carico della mammella risultano più agevolmente percepibili.

Se si è in gravidanza o in menopausa, il momento in cui è indicato eseguire l’autoesame è indifferente.

L’autopalpazione non sostituisce in alcun modo la visita senologica o gli esami strumentali, come la mammografia (utile per rilevare la presenza di noduli, micro-calcificazioni o altri segni indiretti di una possibile neoplasia) e l’ecografia (indicata per confermare la presenza e la natura solida o liquida di una lesione nodulare), accertamenti utili per la diagnosi di tumore della mammella.
Tuttavia nel caso in cui uno o più segnali o alterazioni fossero evidenti alla vista o presenti al tatto, è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante o ad un senologo, per ricevere al più presto rassicurazioni o indicazioni circa gli accertamenti diagnostici ritenuti più idonei a fugare ogni dubbio per individuare un possibile cancro della mammella.

L’autoesame del seno si svolge in due fasi: l’osservazione e la palpazione vera e propria.

 

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