Colpo di calore e insolazione: come gestirli?

Colpo di sole o colpo di calore? Non sono sinonimi anche se spesso tendiamo a confonderli.

 

Insolazione: i sintomi

Il colpo di sole o insolazione è una conseguenza di una esposizione del corpo diretta ed eccessivamente prolungata ai raggi del sole. In genere tra i sintomi dell'insolazione rientrano mal di testa e senso di vertigine. Inoltre il soggetto può incorrere in transitorie perdite di coscienza. In seguito alla prolungata esposizione al sole senza protezione, si possono anche manifestare delle ustioni sulla pelle.

 

Colpo di sole: come comportarsi?

Evitare di rimanere al sole e ripararsi in un luogo rinfrescato. Non conviene rifugiarsi sotto l'ombrellone, se si è al mare, perché i raggi filtrano e la temperatura è comunque elevata: si rischia così anche il colpo di calore. In questi casi è importante ripristinare i liquidi persi bevendo. In caso di problemi alla pelle, ricorrere a creme idratanti e antistaminici ad azione locale.

 

Il colpo di calore invece...

È dovuto ad un aumento della temperatura corporea a causa del clima caldo e saturo di umidità. L'organismo assorbe più calore di quanto riesce a cederne all'esterno con la sudorazione e questo porta ad un innalzamento della temperatura interna, ipertermia. Pertanto tra i sintomi del colpo di calore, rientrano debolezza, febbre, abbassamento della pressione arteriosa, nausea e vomito. Tra i possibili sintomi anche crampi, vertigini, sete intensa, perdita di lucidità e disorientamento. Nei casi più gravi, si può arrivare alle convulsioni e al coma.

 

Colpo di calore: che fare?

Appena ci si accorge del rischio, si deve portare subito la persona in un ambiente fresco e ben arieggiato, non sotto una tenda, anche se all'ombra. È utile bere dell'acqua a temperatura ambiente e raffreddare il corpo tamponando con teli umidi i polsi, i lati del collo, l'inguine, le ascelle e le tempie. Se la persona è svenuta, è bene farla sdraiare con le gambe leggermente sollevate. È importante che la testa sia sullo stesso piano del dorso e delle spalle, per questo non sistemare dei cuscini o altro dietro il capo. Se dopo 15-20 minuti, il soggetto sta ancora male, è il caso di chiamare un medico o rivolgersi al pronto soccorso.

 

Chi è più a rischio per il colpo di calore?

Soprattutto gli anziani e poi chi svolge un'attività fisica impegnativa quando il termometro è oltre i trenta gradi. Tra i consigli, evitare di stare al sole o in ambienti esterni nelle ore più calde della giornata, ripararsi con un copricapo, bere molto e non compiere sforzi fisici estremi quando le temperature sono al massimo. A livello preventivo è bene bere 1,5 litri d'acqua al giorno indipendentemente dalla sete e adeguare le terapie, se si soffre di ipertensione. Infine, se si può, soggiornare in ambienti climatizzati.

 

Cosa devono fare gli anziani

Bere molto è il consiglio più volte ripetuto soprattutto per gli anziani non autosufficienti con decadimento cognitivo, che sentono meno il bisogno di bere e possono stare anche diverse ore senza assumere liquidi. E poi, rimanere in casa nelle ore più calde del giorno: muoversi è importante ma va fatto nelle ore più fresche. I consigli poi riguardano anche l'abbigliamento: vestiti leggeri, bianchi preferibilmente, di lino e di cotone e non sintetici. E sull'alimentazione, frutta e verdura, veri e propri integratori naturali. Nelle uscite, ricordarsi di indossare sempre il cappello.

 

Consigli per i bambini

I neonati ed i bambini fino ai 4 anni di età sono da considerarsi soggetti a rischio, sensibili agli effetti delle alte temperature e non autonomi sia nella gestione dell'ambiente che li circonda sia nel procurarsi liquidi a sufficienza. In caso di grande caldo, è importante ricordare di tenerli in un ambiente fresco, sollecitarli a bere abbondantemente (un bicchiere ogni ora), è consigliato preparare cibi freschi e leggeri (frutta e verdura) che contengono un'alta percentuale di liquidi e sali minerali. Inoltre è preferibile farli uscire nelle prime ore del mattino e la sera e farli giocare nei boschi o nei parchi dove le temperature sono più sopportabili ed i valori di ozono più bassi, oltre ad evitare l'esposizione diretta al sole, utilizzando sempre vestiti in tessuti naturali leggeri, copricapi e crema solare. In caso di dubbi è importante rivolgersi al pediatra di famiglia che resta sempre un punto di riferimento per tutelare la salute dei più piccoli.

 

Consigli per gli amici a 4 zampe

Nei giorni d'afa a soffrire non sono soltanto le persone ma anche gli animali. Tra i principali consigli quello di garantire sempre la disponibilità di acqua fresca nella ciotola ed evitare di lasciare gli animali dentro l'auto anche per poco tempo, rischiando di sottoporli ad un improvviso colpo di calore, mentre è fondamentale assicurare un luogo ombreggiato e ventilato. Inoltre da evitare passeggiate nelle ore più calde della giornata per scongiurare anche il rischio di scottare le zampe sull'asfalto. L'estate è anche il periodo dei parassiti e quindi è indispensabile consultare il veterinario per trattamenti preventivi antiparassitari per prevenire le punture dei flebotomi che possono trasmettere la leishmaniosi oltreché una corretta prevenzione per la filariosi, grave parassitosi veicolata dalle zanzare.

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