LA VERITÀ SULLE AUTOPSIE Da Quincy a CSI

Nell’opinione pubblica la professione dell’anatomopatologo viene spesso a coincidere con quella del medico legale, concetto alimentato da immagini di sale autoptiche intraviste in note serie televisive.

Esempi della tv come il patologo degli anni ottanta Quincy o i più moderni protagonisti di CSI confondono il ruolo, in realtà molto diverso, delle due figure mediche.

Prima di tutto occorre distinguere tra il riscontro diagnostico, o autopsia medica, e l’autopsia legale.
Nel primo caso, infatti, viene eseguito l’esame autoptico su richiesta del medico curante, o del direttore di reparto in cui è avvenuto il decesso, entro le successive 15-24 ore.
Si tratta di un’autopsia completa, nel senso che, oltre a stabilire la causa della morte, emerge dall’esame tutto lo stato generale fisiopatologico al momento del decesso.

Esiste poi un secondo tipo di autopsia, richiesta in questo caso dalla Procura della Repubblica per motivi legali. Mentre il riscontro diagnostico  viene eseguito da un anatomo- patologo, un’autopsia legale è curata da un medico legale. In questo caso il medico è chiamato a rispondere solo ai quesiti posti dal Procuratore inerenti fondamentalmente la modalità o la causa del decesso.

 

Curiosità

Sempre meno autopsie.
Grazie allo sviluppo delle tecnologie mediche sono sempre meno i decessi "con causa sconosciuta" per cui a Niguarda si è passati da 1.200 autopsie all'anno degli anni trenta, alle attuali 150.


L'origine

La parola deriva dal greco autopsia e significa "visione di se stesso".

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