Centro Munari Chirurgia dell'Epilessia e del Parkinson

Dipartimento Neuroscienze Testa Collo
DIRETTORE: CARDINALE Francesco
COORDINATORE INFERMIERISTICO: Leo Elena (degenza adulti); Tristaino Giuseppina (degenze pediatriche); Cattelan Andrea (laboratorio video-EEG)

STAFF: CASTANA Laura Luisa,  D'ORIO Piergiorgio,  GOZZO Francesca,  MAI Roberto,  MINGARELLI Alessia,  PELLICCIA Veronica,  REVAY Martina,  SARTORI Ivana,  TASSI Laura

SEGRETERIA: Musella Anna
TEL SEGRETERIA: 02 6444.2867
MAIL SEGRETERIA: anna.musella@ospedaleniguarda.it

La struttura si occupa del trattamento chirurgico dei pazienti adulti e pediatrici con epilessia.

ATTENZIONE: a dispetto del nome del centro, l’attività di chirurgia del Parkinson (e degli altri disturbi del movimento) è attualmente sospesa.


Principali patologie


- Epilessia focale del bambino e dell’adulto associata ad anomalie visibili con la risonanza magnetica (RM)
- Epilessia focale del bambino e dell’adulto criptogenetica (RM negativa, non informativa)

 

Principali procedure chirurgiche
 

- Resezione di una lesione epilettogena visibile alla RM
- Resezione o disconnessione dell’area epilettogena, con o senza lesione visibile alla RM (cortectomia, lobectomia temporale, disconnessione temporo-parieto-occipitale, emisferotomia, etc.)
- Stereo-EEG (impianto di elettrodi intracerebrali e monitoraggio prolungato video-SEEG)
- Termo-ablazioni in radio-frequenza mediante elettrodi intracerebrali


L’epilessia può essere trattata chirurgicamente quando sia focale (cioè le crisi nascono da una zona del cervello che può essere piccola o ampia, fino a interessare anche un intero emisfero) e quando la zona epilettogena sia rimovibile. I casi più tipici sono quelli di epilessie associate a sclerosi ippocampale (già denominata sclerosi temporale mesiale), a iperintensità dell’amigdala, a malformazioni cerebrali (soprattutto displasie corticali focali, sclerosi tuberosa, eterotopia corticale nodulare periventricolare, polimicrogiria), a tumori cerebrali benigni (più comunemente gangliogliomi e disembrioneuroepiteliomi – DNT o DNET) o a patologie vascolari (soprattutto angiomi cavernosi, altrimenti detti cavernomi, o aree di encefalomalacia post-ischemica). È possibile trattare anche casi di epilessia farmaco-resistente quando la risonanza magnetica non mostri la presenza di alcuna anomalia, purché si riesca a identificare la zona epilettogena con indagini dedicate.

L’epilessia può essere trattata chirurgicamente in età infantile o adulta. Siccome la durata di malattia è un fattore predittivo negativo per la guarigione dalle crisi, prima si opera meglio è. Un intervento efficace in età pediatrica consentirà ai bambini operati di liberarsi dai farmaci, di partecipare attivamente alla vita scolastica, di costruirsi una rete valida di relazioni sociali. Insomma, di farsi una vita normale.

Quando il paziente rientra in una delle situazioni precedentemente indicate (o simili), è corretto avviare un iter diagnostico per confermare l’indicazione all’intervento chirurgico e pianificarlo. È innanzitutto necessaria un’accurata anamnesi, comprendente l’attenta rivalutazione degli esami strumentali principali (RM, PET, EEG), in regime ambulatoriale. Non è infrequente infatti che una RM refertata come negativa in centri di primo livello mostri invece segni di un’anomalia epilettogena agli occhi di un valutatore esperto. È poi spesso necessario registrare le crisi spontanee con un sistema di acquisizione digitale che permetta di confrontare il tracciato EEG (ElettroEncefaloGrafia) con la registrazione video dell’episodio (video-EEG). In circa un terzo dei casi, rappresentati soprattutto (ma non solo) da quei pazienti con RM non informativa, è ulteriormente necessario approfondire le indagini con la SEEG (Stereo-ElettroEncefaloGrafia), cioè con l’EEG registrato direttamente dall’interno del cervello, ancora una volta abbinato alla registrazione video simultanea.

L'intervento può portare ad una guarigione completa dalle crisi in una percentuale variabile di casi trattati a seconda della complessità e dell'estensione della zona epilettogena e dell’intervento da eseguire. I risultati migliori si ottengono nelle epilessie del lobo temporale con circa l'80% dei soggetti completamente guariti e con oltre il 90% dei pazienti sostanzialmente migliorati.

È cruciale pensare al trattamento chirurgico non come un’ultima spiaggia, bensì come un’opzione di trattamento da considerare sin dai primi tempi di malattia. In particolare, quando l’epilessia sia sostenuta da un’anomalia visibile alla RM o quando il primo farmaco prescritto fallisca nel controllare completamente le crisi, e soprattutto quando il paziente sia in età pediatrica-adolescenziale, l’indicazione al trattamento chirurgico dovrebbe sempre essere vagliata precocemente da un medico di un centro dedicato alla chirurgia dell’epilessia.


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SEDE E ORARI

Centro Munari Chirurgia dell'Epilessia e del Parkinson - Degenza